“Dopo aver fatto della morte un'affermazione della vita, trasformato il suo baratro in una finzione salutare, esaurito i nostri argomenti contro l'evidenza, il marasma ci aspetta in agguato: è la rivincita della nostra bile, della nostra natura, di quel demone del buon senso che, un tempo sopito, si desta per denunciare l'insulsaggine e il ridicolo della nostra volontà di accecamento.
Un intero passato di visione spietata, di complicità con la nostra perdizione, di consetudine con il veleno della verità, e tanti anni passati a stare a guardare le nostre spoglie da cui trarre il principio del nostro sapere! Tuttavia, dobbiamo imparare a pensare contro i nostri dubbi e contro le nostre certezze, contro le nostre ubbie onniscienti, dobbiamo soprattutto, forgiando in noi un'altra morte, una morte incompatibile, all'idea che qualcosa esista...
Il Nulla era senz'altro più confortevole.
Com'è difficile dissolversi nell'Essere!”