“ Chi volete che si raccomandi per me? La ragione, il mio buon diritto, la giustizia”
“Tradito da tutti, oppresso da ogni sorta di ingiustizie, io uscirò da questo baratro in cui trionfano i vizi e cercherò sulla terra un angolo lontano, dove sia possibile l'onestà ad un essere umano.”
(Il misantropo A.3 scena 4)
Recentemente era dipartita la madre del seminterrato lasciandolo orfano di entrambi i genitori e l'onere di dividere con gli altri tre fratelli il residuo patrimonio di famiglia. Egli, essendo il minore dei quattro era il “protetto” dalla madre, tale protezione derivava da una sorta di strano senso di colpa in quanto non “desiderato” al momento del concepimento, era di fatto il più favorito nella narrazione testamentaria che la madre aveva redatto con cura certosina.
Così decise di sfruttare l'occasione vedendo la casa lasciatogli che per tre quarti era di proprietà e un appezzamento di terreno (che per diritto acquisito maschile) a metà con l'unico fratello maschio.
Il seminterrato ebbe una leggera contrattura ai margini delle labbra, che alcuni dissero: “simile ad una smorfia di soddisfazione”; perchè pensò che la soluzione alla propria situazione era acquistare una casa consona a stabilizzare le relazioni interne ed entrare nella privilegiata elitè sociale di chi vuole fare un definitivo “salto di qualità”. Per questo acquisto l'abitazione in cui si trovava.
Abitare = soggiornare presso le cose, creare un rapporto con lo spazio.....
Dopo la sventurata azione dell'amministratore condominiale, iniziò una serie di eventi alquanto sfortunati per il nostro eroe. Una mattina ricevette una convocazione dal esimio Avvocato Coretti, noto legale in campo immobiliare, la missiva convocava i condomini del complesso ad un incontro in cui venivano informati su alcuni cambiamenti in atto.
Tipica espressione dell'Avvocato Coretti con l'immancabile assistente Cagnotti. |