Il
“carosello” del nostro giardino di alcuni anni prima, fu
contrassegnato da un periodo incessante di pioggia. Per cui la
“festa” di quei giorni fu abbondantemente ridotta ad una versione
povera di visite e banchi che vendevano I vari gadget dedicati
all'occasione.
Noi
abitavamo già fuori dal giardino. All'alba del quattro novembre, fui
svegliato da numerosi spari che echeggiavano in lontananza.
Incuriositi tutti quanti accorremmo alle finestre che davano sul
cimitero. Con grande stupore scoprimmo che questa volta abitavamo
realmente su un isola. Oltre un metro di acqua circondava la nostra
casa e il cimitero era completamente sommerso!
Spaventati
e attoniti. Le mie sorelle prese dal panico cominciarono a piangere,
Bianca pensò subito alle provviste che erano in casa, Remo
immediatamente indosso gli stivali da pescatore alti oltre il
ginocchio e scese per monitorare la situazione.
Gradualmente
il mio spavento si trasformò in divertimento, non dovevo andare a
scuola e potevo vivere direttamente quell'avventura in modo eroico
come avevo sempre immaginato che dovesse fare un personaggio che
interpreta il ruolo dell'aiuto becchino.
Bianca
uscì sul pianerottolo posto al primo piano per raccomandare remo di
fare attenzione e si accorse che dal cancello del cimitero stava
uscendo una flotta di serpi che ondeggiavano a filo d'acqua verso le
scale della nostra abitazione.
Bianca
gridò come una indemoniata per tentare di far cambiare rotta a
quelle viscide “imbarcazioni”, le mie sorelle presero le granate
di casa e le batterono sulla righiera della scala e io munito di
secchio trasformato in tamburo per l'occasione mi unì a quella band
improvvisata per dar vita ad un concerto di suoni infernali. Intanto
Remo attraversò le serpi in direzione contraria come un gigante che
emergeva dal mare, fino ad arrivare dentro il giardino.
Per
due giorni interi restammo isolati, l'unica compagnia erano gli spari
che provenivano dagli abitanti delle case coloniche intorno a noi,
che per salvarsi erano finiti sui tetti delle loro abitazioni e
qualche passaggio di canotti dei vigili del fuoco che si informavano
sulla situazione.
Tombe
sottomarine, corpi di giovani donne e uomini nudi che fluttuavano
sereni nell'acqua con in mano le loro foto stampate sul supporto di
ceramica. Mentre immense campane di bronzo continuavano ad oscillare
producendo il loro suono muto con il quale facevano danzare quei
corpi in totale libertà. Il sapore della morte insieme a palpiti di
vita passata.
“Scema!
Sta scemando, l'acqua sta scemando!”
Il
grido di Bianca mi svegliò al nostro umido terzo mattino. L'acqua si
stava ritirando lasciando fango e detriti vari.
Il
giorno dopo fu quello veramente tragico. Arrivarono decine di camion
carichi di carcasse di poveri animali affogati. Cavalli, mucche,
pecore, cani e gatti provenienti dal territorio circostante furono
seppeliti nel campo a fianco del nostro giardino. La calce che vi
gettarono su quei corpi prima di coprirli con la terra smossa,
produsse un forte acre odore che pervarse per giorni la nostra zona.
Un
nuovo cimitero nascosto, adesso sorgeva accanto al mio giardino.
E
le campane sottomarine smisero di suonare.