perennemente in viaggio

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perennemente in viaggio ...sempre in classe economica...

venerdì 20 aprile 2012

Il frullatore impazzito contro le nozze e i fichi secchi.


31° episodio  de "L'aiuto Becchino"


Bianca aveva vietato a tutti di raccontare l'accaduto ad Andrea. Ad Enzino fu addirittura imposto il triplice giuramento sul crocifisso di casa: se avesse riferito, o solo accennato,  ad Andrea quello che Aurelia-Tobia gli aveva detto, sarebbe stato colto dalla collera perenne della Bianca per il resto della sua vita.   Al momento, nessuno sembrava pensare che quella bizzarra apparizione potesse essere stata frutto di un colpo di sole del povero Enzino, ma non importava: a scanso di equivoci era stata imposta omertà assoluta.
Trascorsero i giorni che ci separavano dal lieto evento tra imbarazzo e impazienza nell'assistere alle prime nozze di un membro della nostra famiglia. Primo e Cosetta, i genitori di Anna, avevano donato alla giovane coppia un terratetto di proprietà, situato ai margini della piazza del paese, poco dopo la chiesa dove si sarebbero uniti in matrimonio. Mentre a Remo spettava l'onere del pranzo nunziale che aveva predisposto nel migliore ristorante locale, anche perchè l'unico adeguato ad ospitare 100 coperti. Il viaggio di nozze consisteva nell'insediarsi in casa nuova con arredo nuovo e elettrodomestici di ultima generazione tecnologica.

Alla vigilia del giorno fatidico andammo tutti a vedere i regali di nozze, messi in esposizione sulla tavola della sala che sarebbe diventata di Andrea e Anna. Tutti gli invitati avevano il dovere di passare in rassegna questi doni offerti alla coppia. Forse per fare un confronto e sentirsi orgogliosi o vergognarsi per il regalo fatto. Anna e Andrea erano a fare il resoconto dei regali ricevuti, davanti a un vero e proprio banchetto di oggetti, adornato da utensili per cucina, soprammobili, cornici d'argento, posate, batterie di piatti e pentole, tovaglie ricamate, lenzuoli con orli raffinati e cuscini merlati, bicchieri di cristallo di boemia, set completo per il tè e caffè, tazze e tazzine, cucchiai e cucchiani in peltro. Un telefono in bachelite nero e uno stereo grande quanto un armadio erano a fianco del tavolo ormai stracolmo. 
Andrea era visibilmente nervoso: ad ogni regalo passato in rassegna da Anna, aumentava l'elenco dei tic nervosi che lo avevano assalito. Ignaro di quello a cui andavo incontro, io intanto stavo ammirando il frullatore e robot da cucina, il quale mi aveva letteralmente affascinato.  In estasi completa, mi avvicinai all'oggetto che aveva rapito la mia fantasia più di ogni altro, immaginandomi a trangugiare litri di frullati prodotti da quella meravigliosa diavoleria tecnologica. Cominciai ad ammirare ogni singolo pezzo che componeva il robot in questione, tentai di assemblarlo in qualche modo e infilai la spina alla presa. Con un solenne gesto avvicinai il mio dito indice destro al tasto di accensione e... il robot cominciò a produrre scintille e fumo. Cominciò a muoversi sul tavolo come se fosse posseduto dagli spiriti di tutti gli ingegneri creatori e innovatori dei beni domestici, infuriati per il mio gesto inconsapevole da piccolo terrorista contro tutto il sistema industriale mondiale. Infine, con un gemito simile ad un barrito di elefante indiano, il frullatore emise il suo ultimo anelito di vita e perì definitivamente. 


Andrea colse l'occasione per manifestare tutto il suo panico. Sbraitò contro di me le peggiori cose sputando non solo bestemmie e fuggì di corsa dalla stanza. 
Dopo che fu raggiunto da Remo, Andrea confessò che, mentre il frullatore impazzito stava andando verso la propria fine, aveva avuto un'ìlluminazione sul suo futuro. Aveva visto la sua uscita dalla famiglia dove viveva in una particolare isola per entrare in un'altra famiglia che viveva sulla terra ferma, ma non era riuscito a vedere il viaggio che lo conduceva su questa nuova terra. Oppure non lo ricordava questo viaggio e non capiva come ci era arrivato. Era spaventato perchè non si sentiva in movimento, anzi, si sentiva piantato con i piedi ben interrati e l'erba che gli cresceva intorno. 

Nonostante la pseudo profezia di Tobia-Aurelia e conseguente panico di Andrea, le nozze si fecero e tutto si svolse regolarmente. Uscita dalla chiesa con lancio del riso, breve gita alla chiesa più bella per fare le foto con sfondo meno “povero” e infinito pranzo di nozze con grande finale condito da confetti alla mandorla e fichi secchi di “stagione”.


2 commenti:

  1. Non per sapere i fatti vosti, ma poi, il matrimonio tra Andrea e Anna come andò/andato? No perché, tra tartarughe morte e frullatori impazziti, ave che parlano etc. etc. non ha avuto dei buon auspici! Ma non vuol dire, no?

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