perennemente in viaggio

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perennemente in viaggio ...sempre in classe economica...

giovedì 8 dicembre 2011

L'immagine in 3D e la Fede

 L'iconografia cattolica è, tra tutte le religioni, la più immensa e variegata. Un vecchio sistema di visione stereoscopica denominato; View Master, era in grande auge tra gli adolescenti degli anni 60'. Grazie ad alcuni dischetti pieni di diapositive stereo, questo bizzarro oggetto, permetteva la visione personale di una qualsiasi storia in 3D. Fiabe, Tarzan, Batman, le meraviglie dello spazio e di Disneyland, erano intrappolate in quel piccolo apparecchio simile ad un prolungamento degli occhiali da vista. Ovviamente non poteva mancare un compendio di catechismo con l'intera vita di Gesù. Negli stessi anni, un certo Carmelo Bene affermava che: "Dio ha una sola scusa: che non esiste". E' probabile che non avesse mai posseduto un View Master.

7° puntata de "L'aiuto Becchino"

Tobia stava rosicchiando lentamente una foglia d'insalata offerta da mia nonna, quando  vidi Angela entrare dal cancello  per farmi visita. Era quasi sera, subito la presi per mano e la portai nel mio giardino a “passeggio”. Ero felicissimo per quella visita imprevista, nessuno dei miei coetanei osava entrare nel cimitero di sera, quando la luce del sole lasciava il posto a quella di migliaia piccole luci di quell’ambiente. Alcuni lo facevano per provare il proprio coraggio sfidando l’oscurità di nascosto ma finiva sempre in uno scherzo di pessimo gusto. Angela aveva sconfitto la paura ed il divieto dei suoi genitori solo per vedere me. In quell’occasione ero orgoglioso del mio giardino che mi permetteva di esaltare la mia “diversità” agli occhi di lei.  Si era già fatto buio e noi procedevamo in quella perlustrazione. Angela  stringeva forte il mio braccio ed io fiero illustravo tutti i misteri del luogo.
La scena era perfetta perché non si concludesse lietamente. Infatti, il padre di Angela, scoperta la fuga della figlia, si precipitò verso il nostro giardino, costrinse Remo a cercarci e una volta trovati, agguantò Angela per un braccio sbraitandole contro le peggiori cose.  Tentavo di salvarla addossandomi tutte le colpe. Mio padre, su tutte le furie, era diviso dalla rabbia verso di me e quella verso il padre di Angela il quale inveiva su tutti e tutto compreso Remo. Mentre il resto della famiglia, rimasto fuori della porta, osservava ammutolito la scena.
Il giorno dopo a scuola, i miei compagni erano già a conoscenza di tutto.
Frequentavo una scuola in un convento di suore. La derisione nei miei confronti era quotidiana, ed il soprannome era ovviamente: "Becchino".  Quella mattina però ero indispettito dall'atteggiamento particolarmente derisorio dei miei compagni, che sghignazzavano mentre inscenavano una pantomima esauriente su quello che era successo la sera precedente.
La scuola che frequentavo era rinomata per il sistema pedagogico adottato. Tale sistema si esemplificava in tutta la sua efficacia educativa, con la dotazione di una lunga e flessibile canna da pesca con la quale ogni insegnante, redarguiva ogni alunno poco attento con una simpatica frustata in testa. Suor Valeria (la nostra insegnante) era considerata tra le migliori in quanto usava la "canna" solo poche decine di volte al giorno. Ma la più temuta suora della scuola era la Madre Superiora: Suor Clotilde, la direttrice. Suor Clotilde aveva una figura imponente, la veste nera che indossava la copriva interamente fino alla testa, lasciandole solo il volto scoperto. Nessuno poteva fronteggiare lo sguardo di Suor Clotilde a lungo. Gli occhi piccoli e neri da cui sembrava fuoriuscire le fiamme dell'inferno, la bocca con grandi labbra carnose e un naso simile a un pallone aerostatico sempre in volo. Ma ciò che la caratterizzava era una sorta di protuberanza "tuberica" che aveva sulla narice destra, questo rendeva il suo naso enorme e deforme tanto da farla apparire come se fosse stata disegnata da Hieronymus Bosch e nessuno osava guardarla. Ad ogni suo arrivo in classe, tutti scattavamo in piedi terrorizzati. Insomma "una caserma" modello dove formarsi e aprirsi al mondo che ci attendeva con  pieno spirito critico...

Suor Valeria alla fine della lezione, come ogni mattina ci assegnava i compiti per casa. Quella volta ci ordinò di comporre una poesia su un argomento a piacere. Al suono dell'ultima campanella, tutti insieme facemmo la solita preghiera di ringraziamento dopodiché tutti saltarono fuori dall'aula. Suor Valeria mi trattenne per la cartella chiedendomi di restare ancora qualche minuto. Quello che seguì, fu una specie di riassunto di catechismo con l'ausilio di diapositive raffiguranti il male attraverso le forme più abbiette del demonio in contrasto con vari volti tristi ma incredibilmente spaventosi del Cristo.
Prototipo di View Master quasi cinque secoli prima


Un grazioso tentativo per educarmi a comprendere meglio il bene ed il male. Ancora oggi riesco a ricordarmi perfettamente i terribili incubi che mi provocarono quella lezioncina supplementare, cosa che anni vissuti in un cimitero non erano riusciti a fare.

3 commenti:

  1. La vera sorpresa è la tua piacevolissima prosa. Probabile che derivi proprio dalle inevitabili riflessioni in giardino, dai suoi tempi silenziosi. Non è un "outing", è una condivisione.
    Ciao e grazie

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  2. una sorta di romanzo popolare a puntate. benissimo!

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  3. Divertente, scorrevole, sagace, a quando una sceneggiatura ?
    Mp

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