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perennemente in viaggio ...sempre in classe economica...

domenica 18 dicembre 2011

La mostarda di frutta e la manovra economica

Possiamo trovare analogie tra la mostarda di frutta e la manovra economica? Disparità di pareri, gusti diversi, conseguenze alternate e sapori contrastanti le uniscono? Sicuramente i contrasti forti ci sono anche nelle scelte d'amore...



9° episodio de "L'aiuto Becchino"

Remo era infuriato con mio fratello Andrea, per la balorda idea di convogliare a nozze con la figlia del macellaio. Inoltre, mio padre era ulteriormente deluso dell'atteggiamento di Vittorione e preoccupato per me.
Per questo marco ottenne un invito a cena, quella sera, con il compito di far ragionare Andrea sulla sua decisione. Marco accetto ben volentieri, ma non sapeva che lo attendeva il piatto forte di mio padre; polenta e mostarda di cavolo, di cui era l'unico estimatore.
Marco, dopo cena poté sfoggiare la sua bravura nel sintonizzare quella scatola che elargiva visioni dal mondo esterno.  Ma non ebbe altrettanto fortuna con Andrea che uscì di gran fretta.

Andrea, riuscì ad incontrare Primo al circolo, dove si recava ogni sera a fare una partitina con gli amici. L'entrata di Andrea, suscitò un brusio in tutto il locale, frequentato principalmente da anziani di brutta fattura. Andrea chiese al macellaio di potergli parlare. In risposta, senza degnarlo di uno sguardo, ebbe un freddo ed inappellabile rifiuto.
Andrea ebbe uno scoppio d'ira come solo l'amore può produrre e minacciando Primo di possibili gesti sconsiderati, uscì correndo tra i tavoli da gioco e il disappunto degli astanti.



    "Quel figliuolo si è rintronato per quella.."
Questo è quello che urlavano in famiglia di mio fratello. Andrea era scappato con Anna la notte precedente. Possibile impazzire d'amore? Non capivo, mio fratello pazzo? Perche?

Il giorno successivo fu  contrassegnato da un clima di apparente calma. Tutti in paese sapevano che la fuga dei due amanti sarebbe finita con un ritorno alla normalità ma tra noi c’era preoccupazione per le conseguenze. In attesa la vita nel mio giardino proseguiva normale. Mia madre con Aurelia erano intente a stendere i panni nei pressi del pollaio, io tentavo di aiutarle trasportando la cesta del bucato. Inavvertitamente urtai nel paletto che chiudeva il recinto del pollaio. Poco dopo trovammo i simpatici pennuti che correvano tra le lapidi del giardino. Bianca e Aurelia  cominciarono a gridare tentando di riportarli indietro e chiedevano l’aiuto di Remo, preoccupate per l’arrivo di eventuali visitatori.

Invece di Remo, spuntò fuori Vittorione che con un ghigno sul volto si buttò all’inseguimento dei polli.   Era una scena comica ed io mi divertivo correndo dietro a tutti ma il divertimento si interruppe quando Vittorione riuscì a prenderne uno, e davanti a me mise il manico di legno di una scopa sopra il collo ben allungato del pollo a terra e con i due piedi all’estremità del manico soffocò il pollo. Poi rivolto a me proferì:
Questo ve lo mangiate la prossima domenica. E non ti preoccupare; quando si pensa troppo alla morte è perché non si è sicuri della vita!”

3 commenti:

  1. Fellini, a tutto tondo!

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  2. ..polli ruspanti tra lapidi inquietanti....
    inseguiti da terribili giganti!

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  3. ...come si può commentare, tanta comica bellezza, dovremmo per un giorno tornare ragazzini e solo allora avremmo la licenza del commento libero e spudorato ...
    quindi posso solo incitare ad andare avanti.... ancora e ancora

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